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Ultrasuoni a freddo

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Cosa sono gli ultrasuoni a freddo?
Questa nuovissima apparecchiatura , estremamente efficace in campo riabilitativo, si è rivelata un’ottima alleata nel trattamento della ” pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica ” (P.E.F.S.), ossia la comune cellulite. Questa patologia ha origine da un deficit circolatorio che causa piccole fuoriuscite di liquido dai vasi sanguigni, con conseguente progressiva reazione dei tessuti circostanti, che progressivamente evolve verso la fibrosi e la formazione di noduli.

E’ ormai noto che tale patologia dev’essere trattata con diverse tecniche che agiscano sinergicamente: tra le più comuni ricordiamo l’ossigeno-ozonoterapia, il linfodrenaggio e la mesoterapia.

Come agisce ?
La tecnica dell’ultrasuono a freddo consente di agire contemporaneamente su più versanti: Gli ultrasuoni, infatti, (onde sonore di frequenza superiore a quella percepita dall’orecchio umano), che nella medicina estetica andranno utilizzati con una intensità compresa tra 2 e 3 W/cm2, in modalità “continua”, e con un movimento lento, rotatorio e ascendente del manipolo da parte dell’operatore, hanno una serie di effetti terapeutici: l’azione meccanica, fino a 3 cm di profondità, consiste in un micromassaggio favorente l’azione antiedemigena e in una progressiva frantumazione del tessuto connettivo fibrotico e del grasso sottocutaneo; gli ultrasuoni, inoltre, aumentano la permeabilità della parete cellulare, migliorando il ricambio intercellulare, agendo in tal modo proprio all’origine della cellulite; la stessa azione ascendente del manipolo, infine, favorisce il drenaggio linfatico degli arti inferiori. L’effetto termico provocato dalle vibrazioni, dall’urto e dalla frizione delle strutture cellulari ed intercellulari, attraversati dalle onde sonore, è rappresentato da un riscaldamento delle strutture profonde, che causa vasodilatazione, aumento del flusso ematico e aumento del metabolismo cellulare.
La crioterapia abbinata, (la testina del manipolo, grazie ad un motore interno all’apparecchiatura, è in grado di raffreddarsi fino a -5°), oltre a dare più “tono” al tessuto cutaneo, esercita una vera e propria “ginnastica vascolare”, alternando fasi di vasocostrizione indotta a fasi di vasodilatazione riflessa, favorendo in tal modo un miglioramento del disturbo circolatorio. Gli arti inferiori risultano quindi più leggeri, più sgonfi e, progressivamente, più snelli.