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20
Nov

Conoscere e contrastare la Pubalgia

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La pubalgia è un disturbo molto doloroso che interessa soprattutto gli sportivi (agonistici o no) e chi pratica un'intensa attività fisica. Nei casi più lievi il dolore compare al mattino e si attenua o scompare facendo movimenti per riscaldare i muscoli, mentre in quelli più gravi è continuo anche se di intensità variabile. Si caratterizza per il fatto che il dolore si irradia dal basso ventre fino a raggiungere la parte superiore della coscia e l'inguine, tuttavia differisce da caso a caso per quanto riguarda le cause scatenanti. Infatti, ne vengono riconosciute ben 72. Le più diffuse sono i traumi (sportivi o no) e le infiammazioni ai muscoli, ai tendini o ai nervi nella zona in cui la coscia si unisce all'addome. Vengono colpite da pubalgia soprattutto le persone che praticano a livello amatoriale o professionale la corsa, il calcio e il rugby, cioè sport in cui i muscoli sono sottoposti a intense e continue sollecitazioni a scatti. Altre cause sono alcune malattie che colpiscono i tendini, le articolazioni o le ossa, ma anche alcuni tipi di infezioni. 

Tra le donne la causa più comune è la gravidanza, o meglio un malposizionamento del feto o una restrizione delle pelvi: di solito compare durante il sesto mese e continua fino al momento del parto. In base all'area che colpisce, esistono diverse classificazioni della pubalgia: se interessa i muscoli del basso addome e del bacino viene definita sindrome della guaina del retto addominale, mentre se interessa i muscoli adduttori della coscia si chiama tendinopatia inserzionale. Infine, nel caso che venga causata da sollecitazioni continue degli adduttori sull'articolazione del bacino viene chiamata sindrome sinfisaria.

È la pubalgia causata nella maggior parte dei casi da allenamenti basati su esercizi ripetuti nel tempo.

Esattamente come esistono diverse classificazioni e cause della pubalgia, ci sono numerose cure che possono risolvere questo disturbo. Innanzitutto, soprattutto nel caso degli sportivi, è previsto un periodo di riposo di almeno 20 giorni, a cui si deve associare una guaina contenitiva elastica nell'area colpita dal dolore finché i sintomi non scompaiono. 

Nei casi meno gravi si possono anche evitare i farmaci (quasi sempre antiinfiammatori e miorilassanti) per adottare invece dei rimedi naturali. Tra questi riveste una grande importanza lo zenzero: si tratta di una delle spezie dalle maggiori proprietà antiinfiammatorie. Sono addirittura pari a quelle del cortisone, ma senza eventuali effetti collaterali. Si trova in commercio anche in compresse o in capsule e si consiglia di assumerne 200 mg al giorno in caso di dolori molto intensi. Sempre in compresse o capsule, si trovano anche l’artiglio del diavolo e l’arnica montana; tuttavia, è più pratico l'uso delle pomate, applicandole 2 – 3 volte al giorno attraverso un leggero massaggio nella zona interessata dalla pubalgia. Un rimedio naturale molto semplice è anche la curcuma: antitrombotico e antinfiammatorio, viene assunta per bocca tramite compresse o capsule due volte al giorno con dosi di 400 mg. Tuttavia, si sconsiglia questa cura alle persone che soffrono di ulcera o che seguono una terapia a base di farmaci ipoglicemizzanti orali.

Una terapia molto semplice è la crioterapia, che prevede di raffreddare l'area del pube e dell'inguine per alleviare il dolore. Anche in questo caso il metodo di applicazione varia a seconda della gravità del disturbo: se la pubalgia non è grave basta applicare del ghiaccio a casa; in caso contrario, è bene rivolgersi a un centro specializzato per la crioterapia.

Un altro trattamento per la cura della pubalgia è l'Ozono Terapia, praticata nei centri SaluteOK. Si tratta di una terapia inventata alla fine dell'Ottocento, che si basa sulla somministrazione al paziente di una miscela di ossigeno e ozono allo stato gassoso ad alta concentrazione. Assolutamente indolore, non ha effetti collaterali o controindicazioni ed ha enormi capacità antinfiammatorie e antidolorifiche. Per favorire al massimo l'azione antiinfiammatoria l'ossigeno-ozono viene somministrato per via intrarticolare o sottocutanea: infatti, dato che viene utilizzato anche nella medicina estetica, i risultati dell'Ozono Terapia dipendono essenzialmente dalla scelta del metodo di somministrazione. 

Una volta posto rimedio alla pubalgia, comunque, il paziente deve effettuare esercizi di riabilitazione e di potenziamento dei muscoli. Sono tutti esercizi di stretching da mettere in pratica dietro consiglio medico.

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