Blog
06
Dic

Bambini, diagnosi difficile per il mal di testa

Post in Blog

Il mal di testa è un disturbo frequente in età pediatrica e la diagnosi da parte del medico risulta spesso complicata. Per il pediatra è necessaria la collaborazione dei genitori per individuare il tipo di disturbo, classificarlo e stabilire la giusta terapia. Il tempo necessario per diagnosticare il disturbo e la causa è di "20 mesi", secondo il Professor Bruno Colombo, responsabile del centro per la cura e la diagnosi delle cefalee dell'età pediatrica ed adulta al San Raffaele di Milano (Fonte: Il Sole24ore).

Le cefalee possono essere di tipo primario o secondario e si differenziano in relazione alla causa scatenante. Quelle di tipo primario sono cefalee muscolo-tensive o emicranie. Le cefalee di tipo secondario sono causate da altre malattie di cui è affetto il bambino. La maggiore difficoltà sorge per i neonati o i bambini al di sotto dei 3 anni, che non hanno ancora acquisito l'autonomia nel linguaggio e difficilmente possono spiegare il sintomo. L'unico rimedio è l'osservazione dei loro comportamenti.

Il disturbo ha degli importanti riflessi sulla vita scolastica e sociale del bambino: tenderà ad isolarsi e il rendimento sarà inferiore alle sue potenzialità. Le cefalee potrebbero derivare da disturbi emotivi e stress a cui il bambino è sottoposto a causa di tensioni in famiglia, richieste pedanti degli adulti o di competizione con gli altri bambini. Una maggiore sensibilità del bambino porta a frequenti mal di testa con conseguente irritabilità, carenza di sonno e di appetito. Le cefalee muscolo-tensive sono disturbi di tipo primario e colpiscono circa il 40% dei bambini: sono causate da tensioni dei muscoli del collo, del volto e delle spalle e si presentano con un dolore continuo su entrambi i lati della testa. E' un dolore non pulsante che può durare anche alcuni giorni ed è causato dall'assunzione di posizioni errate nello svolgimento di attività sportive, nel sonno o durante lo studio. Tra i disturbi di tipo primario le emicranie assumono un ruolo importante per l'intensità del dolore e per gli effetti secondari.

Circa il 10% dei bambini ne è affetto: si presenta con un forte mal di testa su un lato dell'encefalo ed è accompagnato da disturbi visivi, nausea, vomito, diarrea. La durata varia da alcune ore a due giorni e rumori e suoni accentuano la sensazione di dolore che è pulsante ed è spesso accompagnato da formicolio su una mano o un braccio, al lato opposto dell'encefalo corrispondente. Le emicranie di questa rilevanza sono causate da stress, disturbi del sonno, aumento dell'attività fisica, alimentazione carente o errata. I pediatri hanno individuato una forma di cefalea di tipo addominale con conseguente disturbi alla pancia, accompagnati da nausea e vomito. Non dimentichiamo che la pancia è il secondo cervello, per cui se il disturbo persiste, probabilmente il bambino somatizza le fonti di stress. Le cefalee in età evolutiva sono più frequenti nelle ragazze, che a causa delle variazioni ormonali e dell'arrivo del ciclo mestruale, sono sottoposte a maggiore emotività. Le cefalee sono in relazione anche ad eventuali infezioni in corso, a problemi di masticazione o di errata occlusione, a disturbi della vista o a trauma cranico (cadute accidentali). Purtroppo il quadro clinico si complica per le cefalee di tipo secondario, le cui cause sono più gravi e riguardano meningite, tumore, aneurisma, malformazioni arteriose-venose (MAV). Il pediatra ha il compito di diagnosticare tempestivamente il disturbo e la causa per capire la fonte del problema e trattarlo con le cure adeguate. C'è infatti un tipo di cefalea cronica, la cui incidenza è dell'1% sui bambini, i quali risentono quotidianamente del disturbo.

L'incidenza delle emicranie riguarda soprattutto bambini che hanno una predisposizione genetica: la familiarità della cefalea implica la manifestazione del disturbo nei bambini nel 70% dei casi. Altre volte il disagio è di tipo psicologico e riguarda bambini che non si sentono amati o che hanno un'identità contraddittoria e spesso i genitori sottovalutano quest'aspetto. L'aspetto psicosomatico invece merita molta attenzione, in quanto i disturbi fisici molto spesso sono la manifestazione di disturbi emotivi. A volte la cura per il mal di testa di tipo emotivo è la maggiore presenza da parte dei genitori e la maggiore comprensione del disturbo e delle necessità del piccolo. Non bisogna mai trascurare i sintomi persistenti, perché potrebbero nascondere altre fonti di rischio. Le cure per il trattamento delle cefalee pediatriche sono a base di prodotti naturali: si evitano i farmaci tranne in caso di necessità.

Letto 2358 volte